Sulle orme di Ulisse, alla scoperta del Golfo di Squillace La Riviera di
 Nausicaa
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Perchè Riviera di Nausicaa?

Il Viaggio di Ulisse: storia o leggenda?

 

Gli scavi di Troia, Tirinto, Micene e Cnosso hanno dimostrato in modo convincente che le leggende greche, nonostante il loro  involucro fantasioso, riflettono una realtà storica e rappresentano una civiltà esistita realmente.

 

"L'Odissea non è nè mito nè leggenda, nè fiaba. L'Iliade è storia di guerra, l'Odissea è viaggio di esplorazione. Ed entrambi sono racconti esatti" (Enzo Gatti * ODISSEO Ed. Virgilio 1975)

 

Heinrich Schliemann, archeologo tedesco che nel 1871 scoprì i resti di Troia ebbe a dire: " Possa questa indagine col piccone e la pala dimostrare sempre meglio che gli avvenimenti narrati nei  divini poemi omerici non sono racconti mitologici, ma si fondano su fatti  reali".

Scavi di Troia

Ulisse

Dove viaggiò Ulisse?  Tantissime le ipotesi, ma molte, basandosi sulle conoscenze greche dell'epoca, collocano  il viaggio di Ulisse nel bacino del Mediterraneo, fra Asia Minore,  coste  del Nord Africa e Italia.

 

Lo studioso Enzo Gatti,  nel suo libro "Odisseo" (Ed. Virgilio 1975), ricostruisce le tappe del viaggio di Ulisse, identificandone le località di approdo, fra le quali il Golfo di Squillace, dove sarebbe stata la Terra dei Feaci di re Alcinoo e della figlia Nausicaa.

Lasciata Troia, Ulisse sbarca ad Ismaro (l'attuale Smirne):

"Ad Ismaro, de' Ciconi alla sede me, che lasciavo Troia, il vento spinse. Saccheggiai la città, strage menai degli abitanti; e sì le molte robe dividemmo e le donne..." (Odissea IX.39)

Ma i Ciconi arrivano " mattutini e tanti quante son fronde a primavera e fiori"... "Io mi salvai col resto"

Ulisse giunge a Capo Malea, estrema punta meridionale della Grecia, dove" una feroce tempesta boreal che d'atre nubi la terra  a un tempo ricoverse e il mar". Viene sospinto dai venti del Nord e dalle forti correnti verso Sud-Ovest:"Per nove infausti dì sul mar pescoso i venti rei mi trascinaro", fino a giungere nella Terra dei Lotofagi (Tunisia).

 

I compagni di Ulisse si abbandonano all'oppio del loto e non vogliono ripartire, finchè: "Al mar per forza li ricondussi, entro i cavati legni li cacciai, gli annodai di sotto i banchi..."

Omero

Polifemo

Raggiunge la Terra dei Ciclopi : " Ci portammo oltre e  dei Ciclopi alteri che vivon senza leggi a vista fummo..." "... là ove termina e s'avanza la vostra terra con gran punta in mar"( Porto Palo, Sicilia)

Ulisse fugge da Polifemo...

"Giungemmo nell'Eolia... isola natante, cui tutta un muro di infrangibil rame, e una liscia circonda eccelsa rupe"

 

Ulisse e i compagni lasciano le Isole Eolie : " Nove dì senza posa e tante notti veleggiavamo e già veniaci incontro nel decimo la patria (Odissea X.28) Ma i forti ventii contrari lo sospingono indietro: "una ventosa procella li rapìa dalla patria e li portava sospirosi nell'alto"  Giungono così a nord della Piana di Paestum:" E sei dì navigammo e notti sei... e col settimo dì della sublime città di Lamo dalle larghe porte, di Lestrigonia pervenimmo"  Tappe successive il Circeo (Maga Circe)          e Cuma (la terra dei Kymmeri).

Per raggiungere Itaca Ulisse  deve attraversare lo Stretto di Messina (Scilla e Cariddi), ma non ci  riesce e punta verso  la costa siciliana fra Milazzo e Cefalù (Vacche del Sole).

I venti dominanti  lo portano sotto costa, troppo a sinistra e, dopo 17 giorni di navigazione, arriva "in ampio golfo... coi suoi monti ombrosi". E' il Golfo di Squillace, la Terra dei Feaci!

Per due giorni e due notti Ulisse "per l'ampio golfo errava", sospinto da Borea, vento del nord che quando soffia viene da Crotone. Ed inevitabilmente viene spinto verso il promontorio Scilaceum, la punta di Copanello, "liscia e lucente... con punte e scogli e sassi" E più in là la spiaggia della salvezza, alla foce del fiume Alessi "il bel fiume d'argentina foce", dove Ulisse incontra la bella Nausicaa, figlia di Alcinoo, re dei Feaci.

Ulisse incontra Nausicaa

E poi la camminata a piedi fino ai  porti di mare, pieni di "ben costruiti legni" e al tramonto la reggia di Alcinoo a Skera.

Ad essa si può arrivare approdando da due lati. Dice Alcinoo: " Questo a me ignoto forestier, che venne ramingo e ignoro ancor se donde il sole nasce o donde tramonta". Quindi una penisola  posta da nord a sud e stretta abbastanza da consentire a  un naufrago di arrivare a piedi dall'una e dall'altra costa alla reggia. E da Tiriolo è possibile osservare sia il Mar Tirreno che il Mar Jonio.

 

Con una nave dei feaci Ulisse viene riportato in patria " Correa con alta poppa... più veloce dello sparviere" "...faticavan col remo il mar canuto" . Ulisse dorme per tutto il viaggio "Un dolce sonno al Laerziade, un sonno profondo, ineccitabile e alla morte per poco egual, su le palpebre scese"

Schliemann